Talvolta tocca mettere da parte quel “da parte” che molte persone non solo non capiscono, ma fanno di tutto per trasformarlo in ridicolo. Questo è uno dei motivi per I quali nel mio blog personale evito di postare cose che potrebbero urtare la sensibilità di molti, cosa che qui non accade (e auspico non accada mai) poiché il mio coautore ha la mia stessa visione “oscura” del mondo. Con il termine dark s’intende un genere musicale pop caratterizzato da atmosfere decadenti/ gotiche che esprimono una visione cupa della vita. Questo vero e proprio movimento nasce intorno agli anni ’80 nel costume giovanile che si conforma ad uno stile omonimo anche nella moda prediligendo il nero.

Ai miei tempi andavano di moda i Paninari, moda che non ho mai seguito principalmente per tre motivi: il primo perché ero grassa dunque miravo a nascondere la ciccia al posto di comprimerla dentro jeans aderenti e piumini abbondanti, coloratissimi. Il secondo perché non sopportavo l’atteggiamento di chi vestiva quella moda troppo altezzosa per i miei gusti (le mie compagne di classe ne erano un esempio disgustoso, di fatti non le ho mai sopportate). Il terzo perché avevo già subìto la contaminazione dark vivendo in Inghilterra, frequentando ambienti e persone che erano “molto” dark. La loro libertà nel vestire di nero, truccarsi di nero o viola, di usare come gioielli piercing e catene a cascata mi aveva già intrappolata tanto che abbracciai quello stile per non abbandonarlo più. Tanto per dirne una ad oggi ho un solo maglione colorato, verde, e un solo pantalone grigio. Il resto è ovviamente tutto nero. Ho due piercing, molti tatuaggi, una collezione di teschi quasi da fare invidia, ascolto musica darkwave, mi illumino d’immenso quando arriva Halloween, e sopravvivo alla crudeltà del quotidiano (mi sembra piuttosto evidente lo sia) mettendo da parte “questa parte” di me perché la gente è fondamentalmente stronza e giudica senza sapere. Con l’idea della morte ho un rapporto piuttosto intimo. Ho visto più cadaveri io da bambina che un anatomo-patologo. Così ha voluto il destino per ragioni che non sto qui a dire, dunque ne conservo il ricordo. A buon rendere, dico sempre, di certo non mi spaventa.

Colgo l’occasione per inserire una canzone di una musicista davvero singolare che rappresenta la Verità del mondo in ogni sua strofa. Qualcuno l’ha definita mostruosa, io che conosco la sua storia dico “una talentuosa sopravvissuta al massacro di un dis-umano”. Buon ascolto.

37 pensieri su “Il mio “dark” nascosto.

  1. le etichette da dentro a fuori… c’è un uomo che vedo ogni tanto che si veste alternando capi paninari d’epoca a collezioni berlusconiane, non so perché, ma lui si sente a posto.

    un abbraccio per tutto il resto ❤️

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  2. Per me il nero è il colore perfetto su tutto e su tutti 😉 Non riesco proprio a immaginarti grassotella comunque credo che in età adolescenziale e di prima gioventù tutti abbiamo avuto qualche problemino di peso, io compresa, poi con l’età dell’infanzia sviluppo almeno nel mio caso, è passato e il peso si è equilibrato. Buon pomeriggio 💙

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